Cardinale e uomo politico francese. Dopo aver ceduto i diritti di progenitura a
suo fratello, entrò negli ordini religiosi con l'idea di far fortuna per
mezzo della Chiesa. Nominato vescovo, intrigò in campo politico
ottenendo, con la protezione della regina e della corte, la carica di capo del
consiglio di finanza. La sua amministrazione sollevò il malcontento
generale e il Parlamento gli si schierò contro apertamente. Comunque
L. ottenne di essere nominato arcivescovo e abate di Corbie con notevoli
prebende. Ottenne per il fratello il portafoglio del ministero della Guerra.
Anche questo provvedimento suscitò violentissime opposizioni: il popolo
minacciò una sommossa. Dopo aver dilapidato a suo favore le casse dello
Stato, si fece nominare cardinale e venne in Italia, dove dimorò circa
due anni. Tornò in Francia per prestare giuramento alla costituzione
civile e assumere il posto di vescovo costituzionale dell'Ionne. Il papa lo
costrinse allora a rinunciare al cardinalato. Arrestato come antirivoluzionario,
morì forse suicida (Parigi 1727 - Sens 1794).